2016: Un mite inverno ed un'estate prolungata. 138 giorni piovosi, ma di acqua solo 1.222 millimetri

Il mite 2016 sarà ricordato per le temperature elevate ma non da record come nell'anno precedente e per l'anticipo dell'estate a giugno proseguita su elevati valori fino alla prima settimana di settembre.



La metodologia delle rilevazioni e delle previsioni – Come di consueto è doveroso riaffermare che i dati qui riportati sono quelli rilevati in Treviglio, in tempo reale, dalle apparecchiature attive presso i Volontari della Protezione Civile cittadina, che con questo loro servizio che si somma ai tanti altri di formazione, prevenzione e presidio del territorio, ci consente di puntualmente aggiornare l'archivio delle informazioni meteorologiche locali che, come più volte sottolineato, sono del tutto specifiche e storicamente si differenziano, anche se non macroscopicamente, da quelle rilevate negli altri comuni se non altro in dipendenza della differente altimetria. Per le precipitazioni in particolare, come abbiamo altre volte sottolineato, il dato puntuale è sempre quello locale, visto che le precipitazioni annue di Treviglio (in media 932 mm) continuano ad essere inferiori a quelle di Bergamo-Orio al Serio (1.103 mm), variano anche rispetto alla media regionale della quale sono al di sotto di un 5% e di quella nazionale che ci vede per contro al di sopra di un 10%.
La puntuale rilevazione dei dati statistici e la loro esposizione mediante una tabella di lungo periodo ci consente anche di formulare giudizi oggettivi e non estemporanei sulle tendenze del clima. Si ricava ad esempio la veridicità delle tendenze ad un costante aumento sia delle temperature che della piovosità mentre per quanto riguarda le singole stagioni queste si presentano ogni anno, talora ogni insieme limitato di anni, in modo differente perché non va dimenticata la caratteristica della imprevedibilità del tempo anche se pure quest'anno osiamo sfidarla formulando alcune previsioni, per il 2017, sulla base delle aspettative del mondo agricolo e con la consueta metodologia che più oltre rammentiamo.
Tutto ciò andava precisato anche per giustificare perché continuiamo a sottoporre ai nostri lettori, da alcuni anni, non solo i dati acclarati nell’anno che ci ha voltato le spalle ma anche le previsioni meteorologiche (soprattutto in ordine alla piovosità) per il nuovo anno, cosa che si fa del resto con tranquillità, dopo aver constatato che, fatta salva la bizzarria propria del tempo, abbiamo sempre registrato più conferme che smentite. Il metodo di rilevazione dei dati e di previsione è quello che i lavoratori dei campi denominano ‘Calendeide’, perché basato sul calendario del mese di gennaio, assunto ad arbitro del tempo dell’intero anno.

L’andamento del clima nel 2016 – La piovosità (1.222 millimetri di pioggia caduta), poco sopra la media di lungo periodo, ha soddisfatte le esigenze del mondo rurale nonostante sia stata sparsa in oltre 138 giornate ed in tempi con sempre ben sincronizzati con le esigenze dei campi. In ogni caso si è palesato un ritorno alla norma dopo i dati macroscopici in eccesso, quello del 2014, di 1.884 millimetri, ed in difetto, quello del 2011, quand'era sceso addirittura a soli 528. Se allarghiamo lo sguardo al lungo periodo possiamo rilevare che le precipitazioni sono cresciute mediamente di un 20% nell'ultimo decennio rispetto al precedente (che però era stato un decennio di bassa piovosità) la media 1986/2016 è di ora di 932 millimetri, avendo stabilmente ed ampiamente superata la media che si registrava negli anni Settanta quand'era più ancorata agli 800 che non ai 900 millimetri.
Nel dettaglio del fenomeno piovosità occorre dire che dei 138 giorni di pioggia, ben 56 sono stati contraddistinti da micro precipitazioni inferiori a 1 millimetro/giorno. Solo 28 giornate hanno registrato precipitazioni sopra i 10 millimetri e 4 sole hanno superato i 50. Non si sono registrati casi di precipitazioni macroscopiche. I giorni in assoluto più piovosi dell'anno sono stati l'11 maggio con 57 millimetri, il 19 maggio con 53, il 14 giugno con 70 ed il 15 settembre con 66. I mesi più piovosi sono stati febbraio, con 205 millimetri e maggio con 246. I più siccitosi sono stati: gennaio, con 32 millimetri, marzo, con 62, aprile, con 41 e dicembre con 4. Erano questi i mesi che avrebbero necessitato di pioggia, si parlò perciò di siccità, ma l'evolversi dell'anno ha portato al risultato di tutto rispetto che abbiamo detto, di 1.222 millimetri.
Nel 2016 le temperature sono state nei loro valori medi ben elevate, ma nei valori assoluti non hanno espresso numeri macroscopici come nell'anno precedente. Nel dettaglio: la temperatura media minima è stata di 10,6 gradi centigradi, contro la media trentennale di 8,62. La temperatura medio massima è stata di 19,3 gradi centigradi, contro la media trentennale di 17,95. In entrambi i caso si tratta di bel paio di gradi sopra la media. Al contrario a Treviglio non si sono registrati dati di record delle temperature assolute dove la minima, di – 4, si è attestata ben al di sotto della media di – 7,37 e quella massima, di 34,36 è coerente al dato medio trentennale.
I giorni più freddi dell'anno 2016 sono stati il 18, il 19 ed il 21 gennaio con – 3,5, - 4 e - 3,9, ed il 31 dicembre con – 3,5. I giorni più caldi dell'anno sono stati il 28 maggio, con 29,3 gradi; la terza decade di giugno, con 33,7, 34,2, 3,4, 31,7, 21,7, 30,1, 31,5, 30,7 determinando una media della decade di ben 31,9 gradi centigradi, dati identici alla media delle tre decadi di luglio che hanno registrato, in un continuo bel tempo, 31,9, 31 e 31,9, gradi. I giorni più caldi dell'anno sono stati: l'11 luglio con 34,8 gradi, il 25 luglio, con 34,3, il 24 giugno, con 34,2, il 7 luglio, con 33,9 ed il 28 agosto, con 33,4 gradi.

Le previsioni per il 2017 – Anche quest'anno attingiamo dalle elaborazioni dell’agronomo Maurizio Monzio Compagnoni elaborate secondo le regole di saggia prudenza proprie degli agricoltori, che abbiamo altre volte illustrate e che ancora precisiamo. Su un quadernetto, ma sempre più spesso nel computer, Maurizio e gli agricoltori in genere riportano fedelmente il comportamento atmosferico dei primi 12 giorni dell'anno: se il cielo è sereno oppure nuvoloso, se piove, quanto piove, se c'è nebbia e/o vento e così via; poi continuano le rilevazioni nella seconda dozzina di giorni. Ciò che è rilevato nel giorno 1 e nel giorno 13 è molto probabile che rispecchierà il comportamento del tempo nel mese di gennaio. Ciò che si rileva nel giorno 2 e nel giorno 14 è lo specchio della meteorologia di febbraio, e così via, il 3 ed il 15 sono lo specchio dei comportamenti del mese di marzo; il 4 ed il 16 quelli di aprile; il 5 ed il 17 quelli di maggio; il 6 d il 18 quelli di giugno; il 7 ed il 19 quelli di luglio; l'8 ed il 20 quelli di agosto; il 9 ed il 21 quelli di settembre; il 10 ed il 22 quelli di ottobre; l'11 ed il 23 quelli di novembre; il 12 ed il 24 quelli di dicembre e poi, dice un antico proverbio contadino, "arriva san Paolo Converso e tutto va di traverso"; c’è una prova d’appello, ci dice ancora Maurizio Monzio Compagnoni, ed è quanto si registra nel fine mese, nei cosiddetti “4 giorni della merla” che saranno a loro volta lo specchio dell’andamento meteorologico delle incombenti stagioni.
Sulla base delle puntuali rilevazioni queste sono le previsioni per il 2017: sarà probabilmente un’annata, per Treviglio, con precipitazioni sotto la media ma che potranno essere anche copiose e localizzate da temporali violenti. Avremo probabilmente una Primavera più fredda del solito e più asciutta ma attenzione ai temporali primaverili che potranno portare a grandinate e brinate tardive L'Estate inizierà con esplosione di gran caldo per finire con un agosto più alternato e umido da temporali localizzati. L'Autunno si svilupperà forse nella normalità del passato più umido e nebbioso per finire con freddo e presenterà anche precipitazioni localizzate da temporali autunnali. Anche l'Inverno dovrebbe presentarsi nella sua normalità del passato ma con più nebbie, gelate e nevicate natalizie con proseguimento per tutto il periodo. Per le coltivazioni preoccupano un po' le previsioni di scarse precipitazioni primaverili che unite a temporali freddi e grandinigeni potrebbero compromettere le colture di cereali autunno vernini, l'inizio dello sviluppo del mais e le coltivazioni di ortofrutta.

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Articolo di Luigi Minuti pubblicato su "Il Popolo Cattolico" del 12/03/2017


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  Inviato da admin   domenica 12 marzo 2017 - 22:11:13
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