Tendopoli Campo Paganica 5 L'esperienza dei nostri volontari al campo Paganica 5Nella settimana tra il 22 ed il 30 giugno, i Volontari della Protezione Civile di Treviglio e Gera d’Adda sono stati attivati per portare assistenza alle popolazioni colpite dal sisma in Abruzzo.
Infatti, nei pressi di Paganica, frazione de L’Aquila, è stata recentemente allestita una nuova ed ulteriore tendopoli di accoglienza dal nome “Paganica 5 – San Giustino”.
La missione dei volontari prevedeva l’intervento di una squadra di 4 persone a supporto delle cucine che sarebbero state gestite dal gruppo comunale di Fonteno (BG). Tuttavia, la situazione, molto precaria in loco, ha comportato un radicale cambio di programma.
Alla partenza, programmata il 22 giugno alle ore 19.00, presso il piazzale antistante l’edificio sede della Provincia di Bergamo, tra i numerosi gruppi comunali e le Associazioni di Volontariato, erano presenti i volontari della M.A.S. (Mutua Assistenza Sanitaria) di Bergamo, che hanno condiviso da vicino l’esperienza con il gruppo di Treviglio, composto da Pierluigi Rocchi, Tina Preziuso, Raffaella Moriggio ed Alessandro Giani.
Gli oltre 650 km, che separano Bergamo da Paganica (AQ), sono stati percorsi in autocolonna fino a Desenzano del Garda (BS), dove una prima sosta ha permesso ai volontari di rifocillarsi in vista del viaggio notturno. Da lì in poi, ogni gruppo si è mosso autonomamente dandosi appuntamento presso Giulianova, casello autostradale dal quale inizia la bretella che conduce all’autostrada per L’Aquila. Il viaggio notturno è proseguito fino alle prime ore dell’alba, quando le splendide pendici del Gran Sasso cominciavano ad illuminarsi di un bagliore accattivante.
Riallineata la colonna degli automezzi ed intrapreso il traforo che porta all’uscita dell’Aquila est, si presenta agli occhi dei volontari un paesaggio drammatico: dalle alture sulle quali si viaggia è possibile scorgere in lontananza i tetti crollati delle frazioni di Paganica, Tempera ed in lontananza Onna.
Appena usciti dall’autostrada, la visione si fa sempre più nitida e dolorosa al tempo stesso: edifici completamente rasi al suolo, abitazioni lesionate da crepe impressionanti e calcinacci sommariamente accantonati a bordo strada, solamente da permettere il transito degli automezzi.
Un dramma comprensibile fino in fondo soltanto da chi lo ha vissuto.
Raggiunto il campo di Paganica 5 – San Giustino e parcheggiati gli automezzi, la situazione appare subito critica. La zona, un agriturismo in fase iniziale di costruzione, era stata allestita per sommi capi nei dieci giorni precedenti e le tende erano state montate su una ghiaia poco setacciata ed estremamente disagevole sia per il transito pedonale che per quello veicolare, tanto da obbligare ad effettuare un nuovo ordine di ghiaia più fine, che meglio si conciliasse con la ripavimentazione della zona tende e con i vialetti di transito.
Al passaggio delle consegne tra l’uscente gruppo della provincia di Pavia ed il subentrante bergamasco, si è preso coscienza della drammaticità della situazione, che ha imposto un radicale stravolgimento di piani. Non più cuochi, né camerieri, né lavapiatti, ma carpentieri, elettricisti, idraulici, logisti ed amministrativi. Tutte queste mansioni sono diventate immediatamente necessarie ed operative per consentire la creazione degli impianti utili all’attivazione della cucina, dato che entro due giorni il campo avrebbe dovuto accogliere i primi ospiti. Al gruppo di Treviglio e a quello della M.A.S. è stata assegnata la funzione di logistica e magazzino, con eccezione della volontaria Tina Preziuso che è stata successivamente assegnata alle cucine, non appena queste sono state attivate.
Superato l’impatto iniziale, i volontari trevigliesi si sono messi al lavoro, per effettuare le operazioni di trasporto e stoccaggio dei beni necessari alla vita del campo, quali brande, climatizzatori, vestiti, articoli per l’igiene personale, giocattoli e strumenti di cancelleria. Nei primi giorni, grazie all’impegno di Pierluigi Rocchi, Raffaella Moriggio ed alcuni volontari della M.A.S. sono state allestite sei tende ed un registro per il controllo della movimentazione merci. Nello stesso tempo, Alessandro Giani e la restante parte dei Volontari M.A.S., con il supporto dell’automezzo di Dalmine, hanno provveduto al ritiro e alla consegna di tutto il materiale sopraccitato ed alla fornitura degli alimenti necessari all’avvio della cucina, quali acqua minerale, verdure, pasta e carni. I viaggi per il ritiro delle merci si alternavano incessantemente tra il magazzino del COM 5 (Centro Operativo Misto – ovvero la sede direzionale della zona di Paganica), un grande ipermercato nei pressi dell’Aquila ed il magazzino centrale della Regione Lombardia, sito nei pressi dei campi sportivi antistanti alla tendopoli di Monticchio 1, a 3 Km di distanza da Paganica.
Con il passare dei giorni e lo stabilizzarsi della situazione, sono stati accolti i primi ospiti, operazione quest’ultima che ha obbligato la delegazione trevigliese a concentrare tutti gli articoli nel minor numero possibile di tende ed infine nei container, mentre i lavori di ripavimentazione ed impiantistica procedevano, lasciando spesso le tende dei volontari prive di corrente elettrica e costringendo tutti i presenti ad un lavoro incessante, dal momento che anche durante la notte, alcuni volontari a rotazione erano impegnati ad effettuare turni di sorveglianza presso il cancello principale, al fine di prevenire l’accesso di automezzi esterni ed eventuali malintenzionati.
E nonostante la forte escursione termica, che passava dagli oltre 32 gradi di giorno sotto un sole cocente ai 12-14 gradi della notte, il lavoro non si è mai fermato e le necessità del campo continuavano a moltiplicarsi.
Infatti la segreteria generale e la portineria erano rispettivamente allestite in forma provvisoria dentro una tenda e sotto un gazebo, situazione poco dignitosa sia per gli ospiti che per i volontari. Ma grazie all’impegno da Treviglio del Presidente dei Volontari dell’omonima associazione, in rappresentanza del COM Bassa Bergamasca, Gianni Perego, del responsabile acquisti del campo e
Presidente del gruppo di Urgano, Cesare Nossa, di Pierluigi Rocchi, della dr.ssa arch. Raffaella Moriggio e del dott. Alessandro Giani, sono state acquistate e realizzate due piccole casette in legno del valore di 19.800 €, perfettamente adibite alle funzioni di segreteria e di portineria. Un segno stabile dell’impegno della bassa bergamasca, sino alla dismissione della tendopoli. Tali strutture saranno poi idonee a costituire un eventuale colonna mobile per future emergenze.
Giunti stremati al 30 giugno, i volontari hanno passato le consegne al capo campo subentrante, rappresentante della delegazione bresciana, ed hanno intrapreso il viaggio di ritorno, giungendo a Treviglio alle ore 18.30.
L’esperienza intrapresa è stata sicuramente di grande formazione ed impegno da parte di tutte le associazioni intervenute e si è sviluppato un clima collaborativo che ha portato a riscontrare soddisfazione da parte degli ospiti. Ma il lavoro non finirà certamente con questa settimana, dal momento che è già pronta una nuova attivazione dal 18 al 25 luglio, per continuare a migliorare la vita
del campo, cercando di donare sé stessi e garantire alla popolazione colpita una parentesi di serenità ed anche un minimo di speranza affinché possano ricominciare una nuova vita.
Dott. Alessandro Giani
(Vedi
la galleria fotografica del campo Paganica 5 e
la galleria fotografica dei danni del terremoto )